L’attenzione degli investitori per le tematiche sociali promuoverà i progressi in materia di parità di genere
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Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KID prima di prendere una decisione finale di investimento.
In ambito di ESG, investitori e regolatori sono sempre più attenti alle questioni sociali. Ciò dovrebbe spingere a vigilare maggiormente sui progressi delle aziende nell’ambito della parità di genere, nonché incoraggiare a una migliore trasparenza dei dati.
È una delle conclusioni di una recente intervista sulla parità di genere con Francois Millet, Head of climate and thematic business development di Amundi ETF, Indexing & Smart Beta e Diana van Maasdijk, cofondatore e CEO di Equileap, fornitore di dati ESG specializzato in dati sulle questioni di genere.
Secondo Millet, l’attenzione alle tematiche sociali è crescente, tra cui appunto quella della parità di genere.
“Negli ultimi cinque anni e in particolare negli ultimi due, abbiamo assistito ad una consistente transizione degli attivi in gestione verso strategie ESG1, soprattutto quelle ambientali. Le tematiche sociali e la componente principale che determina l’impegno delle aziende sul fronte sociale, ovvero la gestione del capitale umano, non sono stati ignorati ma sono stati affrontati in modo insufficiente.” ha aggiunto Millet.
“Se consideriamo il rating ESG di un’impresa, i fattori sociali sono in realtà al primo posto, dunque generalmente hanno un peso maggiore rispetto ai fattori ambientali e di governance, tipicamente intorno al 35-45% del peso complessivo. Oltre la metà di questo riguarda la gestione del capitale umano, il resto si riferisce all’impatto dei prodotti sulle tematiche sociali.”
“La situazione sta cambiando grazie alla regolamentazione, in particolare nell’Unione Europea, che sta spingendo le società di gestione degli investimenti e i distributori a migliorare l’informativa sotto molteplici aspetti, tra cui la parità di genere. Occorre inoltre verificare che le soluzioni proposte siano adatte ai clienti in termini di preferenze ESG sulla base di numerosi fattori, tra cui la gestione del capitale umano e la parità di genere. Anche le aziende saranno sottoposte, grazie alle nuove direttive sul reporting di sostenibilità aziendale, agli stessi obblighi. Crediamo che tale processo sia in fase di accelerazione2.”
Secondo Diana van Maasdijk, persiste un grave problema relativamente al modo in cui viene affrontata la questione della parità di genere su scala globale. Tuttavia, solo affrontando tale sfida si potrà operare un cambiamento positivo per tutte le parti in causa, non solo per le donne, nell’economia.
“La ragione per cui i dati sono importanti è che possono essere utilizzati dagli investitori responsabili che hanno a cuore le tematiche ESG per scegliere le imprese che stanno facendo meglio sul fronte della parità di genere.” ha spiegato.
“È un’opportunità, dai dati emerge infatti che le imprese che ottengono un migliore punteggio nella parità di genere presentano anche una migliore performance finanziaria e una minore volatilità.”“Abbiamo un problema e dobbiamo ancora fare molto per arrivare all’uguaglianza di genere, tuttavia, attraverso i dati, possiamo ottenere trasparenza. I dati possono inoltre essere utilizzati per realizzare prodotti che fanno bene sia al mondo in cui viviamo che al portafoglio degli investitori.”
Le difficoltà nella raccolta dei dati
Relativamente alla raccolta dei dati che riguardano la parità di genere, Van Maasdijk ha spiegato che negli ultimi anni sono stati fatti dei progressi, però ci sono ancora delle sfide da affrontare. Equileap attualmente analizza un universo di circa 4.000 società quotate nelle 23 economie sviluppate3, con una capitalizzazione di mercato di 2 miliardi di dollari o superiore. Si avvale delle informazioni pubblicate dalle aziende stesse e successivamente raccoglie data point attraverso il sistema proprietario Global Gender Equality Scorecard.
La Scorecard comprende 19 data point, tra cui l’equilibrio di genere a tutti i livelli aziendali, il divario retributivo di genere e le procedure per il congedo parentale e il lavoro flessibile. Considera inoltre le politiche relative alla diversità dei fornitori, per esempio se un’azienda fornitrice è di proprietà di donne, oppure valuta il grado di sicurezza della catena di approvvigionamento. Le società coinvolte hanno poi l’opportunità di convalidare i dati raccolti.
Secondo Van Maasdijk, la difficoltà principale riguarda la mancanza di trasparenza da parte delle aziende in molti ambiti dove invece dovrebbero pubblicare le informazioni. Per esempio, solamente il 17% delle 4.000 società analizzate pubblica i dati sul divario retributivo di genere.
“Alcune aziende non pubblicano la percentuale di uomini e donne nella forza lavoro, né tanto meno a livello dei dirigenti.” ha aggiunto.
Equileap incoraggia al cambiamento. Se le aziende vogliono migliorare il proprio punteggio relativo alla parità di genere devono essere più trasparenti. Ciò ha portato a importanti progressi da quando Equileap ha iniziato a fornire i dati nel 2017.
L’utilizzo dei dati sulla parità di genere
Amundi ETF ha utilizzato i dati di Equileap sulla parità di genere per costruire l’ETF Gender Equality, lanciato nel 2017 e classificato Articolo 8 secondo il regolamento UE SFDR4.
Il Lyxor Global Gender Equality (DR) UCITS ETF – Acc offre esposizione5 alle 150 società con il miglior punteggio secondo il sistema Gender Equality Scorecard di Equileap. L’ETF replica l’indice Solactive Equileap Global Gender Equality Net Total Return che applica un filtro ESG basato su una serie di esclusioni e uno screening ESG basato sui rating ESG delle società per escludere quelle coi punteggi peggiori.
I vincoli nella costruzione del portafoglio comprendono un peso minimo del 50% di aziende USA e un limite del 10% per gli altri Paesi. Il portafoglio viene ribilanciato sulla base dell’equi-oponderazione che, secondo Millet, evita una sovrarappresentazione delle società con una capitalizzazione molto alta tra le prime 150 società per parità di genere. Grazie a questo metodo, il portafoglio appare diverso dall’indice MSCI World in determinate aree.
L’ETF attribuisce un peso inferiore a settori come quello sanitario ed energia, mentre sovrappesa finanziari, servizi di comunicazione e beni di prima necessità che normalmente ottengono un punteggio più alto nella parità di genere. Per quanto concerne i fattori di rischio, privilegiamo le large cap più piccole. Preferiamo inoltre le società con una redditività degli utili inferiore e una politica di distribuzione di dividendi più elevati.
Futuri sviluppi
Secondo Millet e Van Maasdijk, ci sono altre aree di espansione per i dati sulla parità di genere e il loro futuro utilizzo, in linea con l’evoluzione degli investimenti ESG.
Van Maasdijk ha dichiarato:
“Gli investitori interessati alle soluzioni ESG chiedono oggi standard più elevati sul fronte sociale, “S”, nei prodotti in cui vogliono investire. Dunque, oltre ad ampliare la nostra ricerca nelle società nei mercati emergenti, vorrei esaminare anche le società a bassa capitalizzazione.”
“Relativamente alla parità di genere è veramente importante valutare l’intersezione con altre tematiche sociali correlate alla discriminazione nella forza lavoro. Ciò significa anche affrontare problematiche che riguardano l’appartenenza etnica. Dobbiamo infatti tenere presente che, oltre alla discriminazione basata sul genere, l’esperienza di una donna bianca sarà diversa da quella di una donna nera che fanno parte della forza lavoro o con ruoli dirigenziali.”
Millet ha aggiunto:
“Credo che avremo a disposizione più dati concreti e meno stime poiché si faranno progressi nell’ambito delle informazioni che le aziende saranno tenute a divulgare, oltre che nella standardizzazione degli indicatori che verranno riportati.“
“Per quanto concerne gli investimenti tematici, completata l’integrazione delle strategie sul clima, ora ci si concentra su altre strategie tematiche che sono rimaste in secondo piano negli ultimi anni.“
“Le questioni sociali sono fondamentali, in particolare il capitale umano, di cui la parità di genere è una componente importante. C’è maggiore interesse per i prodotti tematici puramente sociali rispetto al passato, quando le politiche globali o gli obblighi di rendicontazione da parte degli investitori distoglievano l’attenzione da altri aspetti. La parità di genere continuerà a essere un tema rilevante.”
Il rendimento passato non è garanzia dei risultati futuri.
1. La decisione di investire deve tener conto di tutte le caratteristiche e gli obiettivi del Fondo, descritti nel relativo Prospetto. Ulteriori informazioni sugli investimenti responsabili sono disponibili all’indirizzo www.amundietf.it
2. Le opinioni, le stime, le previsioni, le proiezioni e i rendiconti delle tendenze dei mercati finanziari si basano sulle condizioni di mercato alla data della pubblicazione e sono soggetti a modifiche senza preavviso. Non vi è alcuna garanzia che saranno rispettate.
3. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito www.solactive.com.
4. SFDR: “Sustainable Finance Disclosure Regulation”, 2019/2088/UE. Regolamento UE che prevede, tra l’altro, la classificazione dei prodotti finanziari sulla base della loro intensità ESG. Un fondo è indicato come “Articolo 8” se promuove le caratteristiche ESG oltre ad altri obiettivi finanziari, o come “Articolo 9” quando ha un obiettivo di investimento sostenibile. I fondi che non rientrano nelle due categorie precedenti sono indicati come “Articolo 6”.
5. ETF gestito passivamente. Il Fondo si propone di raggiungere il suo obiettivo tramite replica diretta, investendo principalmente nei titoli che compongono l'Indice di riferimento.
RISCHI
È importante che i potenziali investitori valutino i rischi descritti di seguito e nel Key Investor Document ("KID") del fondo e nel Prospetto disponibile sul nostro sito www.amundietf.com.
RISCHIO DI PERDITA IN CAPITALE - Gli ETF sono strumenti di replica. Il loro profilo di rischio è simile a quello di un investimento diretto nell'indice sottostante. Il capitale è interamente esposto a rischio e gli investitori potrebbero non recuperare l'importo inizialmente investito.
RISCHIO CONNESSO AL SOTTOSTANTE - L'indice sottostante di un ETF può essere complesso e volatile. A titolo di esempio, gli ETF con un'esposizione ai mercati emergenti presentano un rischio di potenziali perdite più elevato rispetto a un investimento nei mercati sviluppati, poiché essi sono soggetti a numerosi rischi imprevedibili relativi ai mercati emergenti.
RISCHIO DI REPLICA - Gli obiettivi del fondo potrebbero non essere conseguiti a causa di eventi inattesi nei mercati sottostanti, i quali inciderebbero sul calcolo dell'indice e sulla replica operativa del fondo.
RISCHIO DI CONTROPARTE - Gli investitori sono esposti ai rischi derivanti dall'utilizzo di uno swap OTC (over-the-counter) o del prestito titoli con la/e rispettiva/e controparte/i. Le controparti sono istituti di credito il cui nome è riportato nel sito web del fondo amundietf.com. Conformemente alla normativa UCITS, l'esposizione alla controparte non può superare il 10% del patrimonio complessivo del fondo.
RISCHIO DI CAMBIO - Un ETF potrebbe essere esposto al rischio di cambio qualora sia denominato in una valuta diversa da quella dei componenti dell'indice sottostante che sta replicando. Le fluttuazioni dei tassi di cambio possono dunque avere un impatto negativo o positivo sulla performance.
RISCHIO DI LIQUIDITÀ - I mercati ai quali è esposto l'ETF possono presentare un rischio. Il prezzo e il valore degli investimenti sono legati al rischio di liquidità delle componenti dell'indice sottostante. Gli investimenti sono soggetti a rialzi e ribassi. In aggiunta, sul mercato secondario la liquidità è fornita da market maker operanti sulle borse valori su cui è quotato l'ETF. In borsa, la liquidità può essere limitata a causa di una sospensione del mercato sottostante rappresentato dall'indice sottostante replicato dall'ETF, di un errore nei sistemi di una borsa valori o di altri operatori di mercato, oppure di una situazione di mercato o evento anomalo in fase di contrattazione.
RISCHIO DI VOLATILITÀ - L'ETF è esposto alla volatilità dei mercati principali rappresentati nell’indice sottostante. Il valore di un ETF può cambiare in modo rapido e imprevedibile e può potenzialmente registrare forti variazioni sia al rialzo che al ribasso.
RISCHIO DI CONCENTRAZIONE - Gli ETF tematici selezionano le azioni o le obbligazioni per il loro portafoglio a partire dall'indice di riferimento originale. Nel caso in cui le regole di selezione siano severe, ciò può portare a un portafoglio più concentrato in cui il rischio è distribuito su un numero inferiore di titoli rispetto al benchmark originale.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KID prima di prendere una decisione finale di investimento. Il presente documento è riservato agli Investitori Professionali.
Il presente documento contiene informazioni inerenti agli ETF di Amundi, organismi di investimento collettivo del risparmio le cui quote sono scambiate in un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione (”ETF”).
L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Possono verificarsi costi di transazione quando si negoziano gli ETF.
Il presente documento non rappresenta un’offerta a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto ad investitori al dettaglio né ai cittadini o residenti degli Stati Uniti d’America o a qualsiasi «U.S. Person» come definita nel SEC Regulation S ai sensi del US Securities Act of 1933 e nel Prospetto. Il KID e il Prospetto sono disponibili gratuitamente e in lingua italiana sul sito internet www.amundietf.it.
Le informazioni contenute in questo documento sono riservate e non devono essere copiate, riprodotte, modificate o distribuite, senza previa approvazione scritta di Amundi.
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La società di gestione può decidere di ritirare la notifica delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente effettuato una notifica.
Informazioni aggiornate a dicembre 2022.